sabato 6 febbraio 2021

Ancora pensiero... shakerato

 

Da molti anni seguo Galli Della Loggia. Leggere i suoi articoli mi migliora sempre l'umore, ma non per i motivi o i fini che presumibilmente egli si prefigge.


https://www.corriere.it/editoriali/21_febbraio_04/nostra-classe-dirigentee-sapere-che-serve-politica-aaae0f36-6726-11eb-8ada-57b39586265a.shtml


Il Nostro si inserisce in un solco che vanta illustrissimi predecessori. Alcuni di questi si possono far risalire (fatte ovviamente le debite proporzioni, come tra i ministri di ora e quelli di antan - lo dico con molta ironia, ovviamente) alle invettive della letteratura greca e latina contro la decadenza dei costumi e la scelleratezza dei giovani di oggi (di allora). Tutto rimanda alla solita età dell'oro dove il latte scorreva nei fiumi e l'agnello pascolava col lupo.

Peccato che basti davvero solo studiare un po' dei libri di storia evocati, per capire che così non è e che, la concezione un tantino semplicistica sottesa a questa visione, condita da una discreta dose di disprezzo dei media moderni, scoppi, come un palloncino di bubble gum sapientemente gonfiato da uno di quegli inetti dei giovani d'oggi, a una prima analisi men che approfondita.

Dunque mi diverto molto quando sento dei giovani (per me) quarantenni/cinquantenni dire di quanto loro siano migliori, più in gamba, svegli e fortunati dei millennials "porelli".

Non riesco a rimpiangere la prima Repubblica, né la seconda (ammesso che ci sia mai stata), né, meno che mai, una riforma, ascritta spesso a Gentile, ma stravolta nei fatti da, non ricordo quale, fascistissimo ministro.

Ma per non allargare troppo il discorso e rimanere al de quo, mi pare che l'articolo sia tutta una premessa per la conclusione: Mario Draghi (fino a nuovo avviso, direbbe Zygmunt Bauman) è la panacea di tutti i mali perché coltissimo superdirettore, privatizzatore, jobs act ispiratore etc...

Al Nostro però sembra sfuggire una cosa in contraddizione con i suoi stessi assunti. Draghi è un tecnico, che più tecnico non si può.

Due ultime cose, e chiudo. Direi che per qualsiasi essere umano è meglio studiare la Filosofia, la Storia etc. Direi che è meglio STUDIARE. Punto.

Infine ritengo che uno dei mali della nostra bella Italia sia quello della declassificazione a technè di ogni forma di conoscenza scientifica e tecnologica. Non lo scopro certo io, ma nel nostro Paese, "per stupire mezz'ora basta un libro di storia", poi ci si può candidamente confessare ignoranti a bestia (toscanismo) su argomenti anche basilari di scienza. I nostri pseudointellettuali spesso scordano il monito all'ingresso dell'Accademia e magari non hanno mai letto La Repubblica (non sto parlando del giornale). Dichiaro pubblicamente, però, che non sono affatto un fan sfegatato del Filosofo delle idee. Non vorrei suscitare equivoci.


Il Manifesto del Movimento

Il Manifesto del Pensiero Shakerato

Viviamo tempi sbandati. La bussola gira all'impazzata: nessuna direzione segnata è sicura. Per molti una disgrazia, per...