Viviamo tempi sbandati. La bussola gira all'impazzata: nessuna
direzione segnata è sicura. Per molti una disgrazia, per altri
un'opportunità, per pochi una condizione di vita.
Dopo il
pensiero fondante e quello fondente, al latte o alla nocciola, il
pensiero fondazionale e trilogico, il pensiero forte e quello
debole- talmente debole che proprio non sta in piedi- il pensiero
laterale, ma anche quello collaterale, il pensiero di destra, di
sinistra e del centro (in medio stat virtus, appunto: autentico
pensiero del c@770), il pensiero giudaico- cristiano- musulmano
(che splendido ossimoro!), il pensiero ateo, quello liberale e
libertino, il pensiero escatologico e scatologico, il pensiero dei
paraculi buono per tutte le stagioni, penso- pure io!- che i tempi
siano maturi per il vero frutto dell'albero della conoscenza.
Dopo correnti filosofiche buone nemmeno a procurare il
raffreddore, o atte neppure alla contrazione di una zampa di
ranocchio, ma ossequiose sempre al Principe, eliminati i necessari
distinguo, le sottigliezze che si rompono al solo alitare o a
causa di una scoreggia nella galassia vicina, le seghe e le saghe
mentali, lo sfilacciamento dell'io e del tu, ma anche dell'egli
(non poteva certo esserci la caduta dell'ella- per definizione
ella è e sempre sarà- la solita top...onomastica), superate le
influenze del pensiero crepuscolare sul fare del mattino, varcate
le soglie dei cancelli dell'accademia dei mangiatori di crusca,
superate le colonne di Ercole di ogni tipo di logica, s'impone
l'annuncio di una nuova era.
Basta con i filosofi buoni per
ogni stagione! Se non va bene il primo Filosofo, ci sarà sempre
il secondo, il postumo o il postremo. Il bello dell'emettere nubi
di filosofemi, sventagliate di verità rivelate è che trovi
sempre qualcosa che fa al caso tuo. Mai nessuno che si faccia i
casi suoi. Ognuno ha la ricetta pronta. Un po' di Marx qui, un
tantino di Nietzsche là, un po' di Popper, agitare con decisione
dopo averci sputato dentro -la saliva additivo segreto e collante
naturale- e siete pronti a prenderlo dove il popper più dilata le
porte della percezione/recezione. Dunque si pone la nascita di un
nuovo soggetto pensante e oggetto pensato, qualsiasi cosa
significhi.
È giunto il momento: sorge e risplende l'era del
pensiero shakerato. Nato per caso, si propone, a differenza delle
altre correnti filosofiche che riescono, al massimo, a confondere
le idee, di non chiarire alcunché. In tempi di assoluto
relativismo (o era di relativismo assoluto? o di assolutismo
relativo? Boh! Fatto è che mi sento un po' shakerato...) è
quanto di meglio si possa chiedere di questi tempi ad un qualunque
pensiero.
Il pensiero shakerato, dunque, dicevamo. Esso
prende le mosse dall'imposizione delle mani del suo guru assoluto
(me stesso, penso sia ovvio) attorno al cranio dell'adepto
novizio, con un movimento altalenante e ritmato.
Ho pensato-
mi arrischio sempre di più nel pericoloso esercizio- che possa
essere un toccasana per la maggior parte degli individui. Male che
vada potrebbe rimescolare le idee e/o procurare un torcicollo, ma
sempre meglio dell'emicrania causata da qualsiasi altra dotta
discettazione filosofica circa i massimi sistemi, di cui nessuno
sa niente, ma attorno ai quali tutti si sentono in diritto di
pontificare.
Data l'importanza dell'innovazione circolano
voci incontrollate sulla fisiognomica degli adepti. Chi li
vorrebbe brachicefali per questioni di maneggevolezza, altri
chiederebbero la dolicocefalia per la palese asimmetria, in
direzione dello shakeramento, della materia grigia. I più
smaliziati ritengano che basti essere succubi di qualche forma di
media. Personalmente, penso, non riesco a togliermi il
vizio, che vi ricada la maggior parte degli esseri umani.
Non
resta che chiudere con una formula originale: pedanti shakerati di
tutto il mondo, disunitevi!
|
sabato 8 giugno 2019
Il Manifesto del Pensiero Shakerato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il Manifesto del Movimento
Il Manifesto del Pensiero Shakerato
Viviamo tempi sbandati. La bussola gira all'impazzata: nessuna direzione segnata è sicura. Per molti una disgrazia, per...
-
La controra è il regno del sole. Qualcuno in maniera riduttiva ritiene che essa rappresenti le ore più calde delle giornate esti...
-
"La vita è molto di più che una corsa in bicicletta" Ivan Gotti, in una intervista in cui gli chiedevano che cosa avrebbe de...
-
"Quell'anima là sù c'ha maggior pena", disse 'l maestro, "è Giuda Scariotto, che 'l capo h...
Nessun commento:
Posta un commento